Fu il primo primo computer a vendere più di un milione di unità, tanto che nel 1982, anno di massima espansione, ne venivano fabbricati circa 9.000 al giorno
Era il Commodore VIC-20 il computer che avvicino Linus Torvalds (e me) all’informatica.
Lo conosci anche tu?
Io lo ricordo con grande piacere perché fu il mio primo computer e molto probabilmente se non avessi avuto il commodore vic 20 oggi non sarei il professionista che sono, perché la (profonda) passione per questo mestiere è nata proprio in quegli anni
I contenuti dell'articolo
Il commodore VIC-20 : un pò di storia
Tutto iniziò quando la Commodore progettò e produsse un processore grafico dal nome “Video Chip Interface 6560″ (VIC) specifico per il mercato dei videogiochi.
Quando la commodore si rese conto che non sarebbe riuscita a vendere separatamente il chip grafico, decise di produrre in casa un computer economico, appunto il VIC-20, accoppiando il VIC 6560 alla CPU 6502 già largamente usata in casa commodore.
Il successo fu impressionante, dal 1981 ai primi mesi del 1985 (periodo di produzione del VIC-20) furono venduti oltre due milioni e mezzo di esemplari.
Nel periodo di maggior successo la produzione era di 9.000 unità al giorno, tanto che il VIC-20 fu il primo computer a superare il limite di un milione di unità vendute.
Michael Tomczyk, responsabile esecutivo della commodore di quegli anni, in un suo libro spiega come il suffisso 20 sia stato aggiunto al termine VIC senza una specifica ragione.
Aggiunsero 20 perché era un buon numero, un numero considerato ‘amichevole‘. Mai scelta fu più azzeccata.
Il mio primo computer
Il Commodore VIC 20 fu il mio primo computer, all'epoca frequentavo ancora le scuole medie e ricordo ancora oggi con un pizzico di emozione la gioia che provai quando scartai quello splendido regalo.
Fui iniziato all'informatica in un periodo in cui la tecnologia muoveva i primi passi. Non esistevano i cellulari, le televisioni erano degli scatoloni pazzeschi senza telecomando ed il telefono aveva ancora la rotella.
Insomma, negli anni 80 chi possedeva un commodore vic 20 era già un precursore tecnologico, una sorta di ‘iniziato‘ che poteva già provare a scrivere qualche programma usando il BASIC.
Quanti ricordi del VIC-20
Volevi giocare con il tuo commodore vic 20? Oppure volevi scrivere un programma in BASIC? Niente di più facile, bastava scendere in edicola ed acquistare uno dei centinaia di programmi in vendita, rigorosamente su cassetta, da caricare nel dataset.
Certo, poi dovevi munirti di pazienza ed aspettare un intero pomeriggio prima che il programma caricasse, per poi magari scoprire che la cassetta non funzionava, ma poco importa.
Quel “Loading … ” aveva qualcosa di magico ed al tempo stesso di mistico, per cui andava bene tutto, anche aspettare un pomeriggio intero.
Centinaia e centinaia di righe di codice semplicemente per fare un sistemino per il totocalcio, che poi non vincevi mai una mazza, ma non importava. L'importante era arrivare alla fine e fare il sistema.
Che tempi!
Passai al Commodore 16
Ricordo che poi passai al commodore 16 perché il commodore 64, vero re degli home computer dell'epoca, costava troppo.
Il commodore 16 era il terzo computer prodotto dalla commodore, avrebbe dovuto rappresentare l'alternativa “economica” a sua maestà il commodore 64, ma (ahimè) fu un mezzo fiasco.
Non era compatibile con gli accessori del commodore VIC-20 e del commodore 64 per cui non ebbe un gran successo, anzi possiamo tranquillamente dire che fu un vero e proprio flop.
Poi arrivò sua maestà: il Commodore 64
Anche se con un pò di ritardo, alla fine riuscii ad avere sua maestà il commodore 64, il mac book pro di fine anni 80, la play station della generazione cresciuta con i goonies ed Holly e Benji.
Il bello era che ormai era diventato veramente un fenomeno di massa, al punto che con gli amici ci si riuniva per giocare con le centinai di cassette che ognuno di noi possedeva.
Se oggi i ragazzi giocano in rete con la play station, all'epoca ci si incontrava in una casa tutti insieme e si giocava per ore ed ore con giochi che, se rivisti oggi, sono a dir poco improponibili.
- 2 porte USB: collega una tastiera USB e avrai un computer pienamente funzionale
- Supporta i giochi forniti dall'utente tramite chiavetta USB
Si scrivevano righe e righe di codice in BASIC, si testavano gli sprite e ci si divertiva un mondo
Si, mi ritengo fortunato ad aver vissuto in gioventù tutto questo, perché credo che molto del mio essere professionista IT oggi sia nato proprio da quelle giornate trascorse sui listati del commodore vic 20 e del commodore 64.
Ed oggi? Si trovano ancora i Commodore?
Su Ebay si trovano moltissimi commodore in vendita con la formula del compra subito e delle aste online. Se ti è venuta la nostalgia puoi prendere un Commodore 64, VIC-20 o Commodore 16 a prezzi molto abbordabili e convenienti. Basta solo saper scegliere.
Quanto vale il Commodore VIC-20?
Hai un Commodore VIC-20 e vuoi sapere quanto vale? Come sempre è il mercato a fare il prezzo e per quanto riguarda il commodore VIC-20 il valore è più legato alla passione ed al collezionismo che non ad una vera e propria valutazione economica.
Guardando i vari commodore VIC-20 in vendita su Ebay il prezzo medio si aggira tra gli 89€ ed i 200€.
Quanto vale il Commodore 64?
Hai un Commodore 64 e vuoi sapere quanto vale? Anche per questo computer retrò è il mercato a farne il prezzo ed anche in questo caso il valore è più legato alla passione ed al collezionismo che non ad una vera e propria valutazione economica.
Guardando i vari commodore 64 in vendita su Ebay il prezzo medio è un pochino più basso rispetto al commodore VIC-20 (più di nicchia) e si aggira tra i 40€ ed i 100€.
Conclusioni
Che te ne pare di questo articolo? Anche tu hai avuto un commodore durante la tua infanzia? Perché non mi racconti la tua storia?
Riferimenti
http://www.assistenzacommodore.it/content/commodore-vic-20
https://www.storiainformatica.it/commodore/22-company/commodore/60-commodore-vic-20
11 commenti
Ero studente universitario quando, con i soldini racimolati lavorando in officina la sera e nei fine settimana, sono riuscito a comprarmi il C64, seguito poi dal lettore di floppy acquistato con i proventi di corsi serali ove insegnavo il basic ai ragazzini e a qualche segretaria che sperava di far carriera in ditta dimostrando conoscenze informatiche.
Erano i tempi in cui in università si faceva calcolo strutturale con un Olivetti P6060, dotato di ben 16K di RAM; io a casa, col mio C64 disponevo di maggior potenza di calcolo dell’Università; ci facevo girare dei programmi di calcolo agli elementi finiti che il P6060 del dipartimento non poteva reggere.
Poi sono venuti i 286, 486, ecc. ecc. ma il vecchio C64 ce l’ho ancora, l’ho riparato qualche volta, è tuttora funzionante; li sopra ho imparato a programmare, dall’assembler ai linguaggi ad alto livello, lo conservo per nostalgia.
Bei tempi.
Verissimo Mauro!
ciao ragazi si veramente, bei tempi con queste macchine fantastiche io avevo il 16
Ciao Beppe
grazie per aver condiviso un tuo ricordo!
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Incredibile, da un certo punto in poi potrei cambiare il nome da Alessandro De Marchi a Domenico Marsico non cambierebbe una virgola, io poi ho continuato con Commodore diventando un tecnico per un centro assistenza tecnico ufficiale e continuando a supportare anche dopo il fallimento e la chiusura, i Commodore e i suoi utenti per diversi anni, prima di passare al PC, nel frattempo però ho avuto praticamente tutti i modelli degli Amiga, alcuni me li sono tenuti per anni, altri li ho rivenduti subito dopo.
PS. Altro che bei tempi… tempi memorabili e purtroppo per noi, mai più ripetibili, ma penso non solo per noi vecchie guardie del bit, ma anche per le future generazioni.
Il mio impegno di quest’ultimo periodo, è ripescare dal mio vecchio magazzino carcasse di vecchi Commodore (C64, VIC20, C16, Amiga 500, 600, 1200 etc..) nel tentativo di recuperarne almeno 2 a tipo per dargli nuovamente vita, non fosse per altro come riconoscimento al loro grande valore!
W la Commodore e i retroPC 😉
Grazie Domenico
La mia storia è praticamente identica, inizi con il VIC20 a cui seguii un C64, una Amiga 500 , Amiga1000 per poi passare al mondo PC con il mio primo 486DX2. Che ricordi ?
Che tempi eh? Un abbraccio
Fantastico! Quanti ricordi…
“Press Play on tape…”
Aaarghhh!
😉
Top!