Il tuo sito ha subito un drastico calo di traffico nella ricerca organica? Pensi di aver subito una Penalizzazione Google? Non sai come comportati e come uscirne?
Allora seguimi, in questo articolo vedremo insieme cosa sono le penalizzazioni Google, perché potresti esserne stato afflitto e soprattutto le azioni da mettere in pratica per cercare di uscirne indenni e senza le ossa rotte.
Nel post oltre a parlare della “teoria” ossia di cosa sono e come cercare di prevenire una penalizzazione ti farò vedere un caso concreto (case study) relativo ad un website che gestisco e che è stato colpito da una penalizzazione, le azioni intraprese per comprenderne le cause e la strategia adottata per uscirne oltre le tempistiche per il ritorno alla normalità.
I contenuti dell'articolo
- Seo e traffico organico
- Cosa sono le penalizzazioni google
- Quali tipi di penalizzazioni esistono
- Penalizzazioni manuali
- Unnatural links to your site (link non naturali verso il tuo sito)
- Unnatural outbound links (link innaturali in uscita dal tuo sito)
- Hacked website (sito hackerato)
- Thin or shallow content (contenuti troppo brevi e di bassa qualità)
- Pure spam (Sito di spam)
- Keyword stuffing (uso eccessivo di parole chiave)
- Hidden text (contenuto nascosto)
- Cloaking
- Spammy free-hosts (Hosting gratuiti con spam)
- AMP content mismatch (differenze tra pagine AMP e pagine del sito)
- Penalizzazioni algoritmiche (filtri algoritmici)
- Come riconoscere una penalizzazione
- Come comportarsi e come uscirne
- Case Study: un esempio concreto di Penalizzazione Google
- Conclusioni
Seo e traffico organico
Diciamo la verità, per chi ha un blog e punta molto sulla SEO per ottenere traffico di tipo organico le penalizzazioni Google sono il vero incubo e la cosa da evitare come la peste.
✋ Non sai cosa sia la SEO ed il traffico organico? Allora ti consiglio di leggere questo mio articolo!
Ma ora entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire le varie tipologie di penalizzazione e come agiscono in concreto sull'indicizzazione del tuo sito.
Questi alcuni acronimi e concetti che verranno utilizzati nell'articolo:
- SEO: Search Engine Optimization, ottimizzazione di un website per i motori di ricerca, in particolare per il motore di ricerca Google
- SERP: Search Engine Results Page, è la pagina Google con i risultati della ricerca organica per una Keyword
- keyword: è la parola chiave che viene digitata nel motore di ricerca e che produce una serie di risultati in SERP
- Traffico Organico: Il traffico proveniente da click fatti sui risultati della SERP
- Traffico Paid: Il traffico proveniente da click ricevuti in seguito a campagne a pagamento
- Search Console: Dashboard Google disponibile per il webmaster del sito per verificarne l'indicizzazione (search.google.com)
- Link Building: tecniche per l'acquisizione di link verso il tuo sito atte a crescerne l'autorithy (un link è come una referenza, se il sito che ti linka è di qualità per Google sarà di qualità anche il tuo)
Quindi fare SEO significa ottimizzare un website per i motori di ricerca e renderlo più comprensibile e quindi meglio indicizzabile da Google, per far si che esca nelle prime posizioni della SERP per keyword importanti per il tuo business.
Ma quindi ottimizzare un website in ottica SEO è sufficiente per far si che esca nelle prime posizioni Google per keyword strategiche?
No, l'ottimizzazione in ottica SEO è una condizione necessaria ma non sufficiente, dovrai in primis lavorare sui contenuti e sulla qualità di ciò che scrivi, questo perché per Google i contenuti sono sempre la cosa più importante.
Fatta questa doverosa premessa torniamo all'incubo dei blogger: le penalizzazioni!
Cosa sono le penalizzazioni google
Una penalizzazione può essere di vario tipo e può colpire una pagina, una sezione del sito o nei casi peggiori l'intera struttura del website.
Subire una penalizzazione, quindi, ha come principale effetto un calo nel traffico organico (da non confondere con il traffico a pagamento) che in alcuni casi può essere molto pesante ed arrivare fino ad un quasi azzeramento del traffico.
Il calo di traffico, solitamente, è repentino ed improvviso per cui la miglior strategia è quella di mettere in atto tutta una serie di accorgimenti e best practice per evitare di esserne colpiti.
Quali tipi di penalizzazioni esistono
Le penalizzazioni Google sono di due tipi:
- penalizzazioni manuali
- penalizzazioni algoritmiche o filtri algoritmici
Vediamo le differenze tra le due tipologie
Penalizzazioni manuali
Le penalizzazioni manuali sono molto più semplici da individuare e da correggere perché sono sempre correlate con un messaggio inviato da Google nella Search Console, nella sezione “Sicurezza e Azioni Manuali” – “Azioni Manuali”
Nel caso in cui si riceva un messaggio relativo ad una penalizzazione manuale, sarà cura del webmaster o dell'esperto SEO di rimuovere e correggere il problema ed inviare una nuova segnalazione a Google relativa alla correzione.
Google farà quindi delle verifiche e provvederà alla rimozione della penalizzazione se effettivamente questa è stata risolta.
I motivi principali per cui si potrebbe ricevere una penalizzazione manuale sono legati alle linee guida per i webmaster Google, questi i principali:
Unnatural links to your site (link non naturali verso il tuo sito)
Se il tuo sito riceve link da altri siti che non sono in linea con i tuoi contenuti, Google potrebbe penalizzare entrambe i siti, o se ricevi link da siti già messi in black list potrebbe penalizzarti.
Questo tema è molto importante per chi fa link building per cui è bene affidarsi sempre ad esperti e professionisti del settore e non a ciarlatani, il rischio di un ban è molto alto qualora Google percepisca che il link non è di tipo “naturale”
Cosa significa link naturale? Perché Google potrebbe percepire un link come “non naturale“?
Per capirlo meglio se ti faccio un esempio.
Se nel tuo sito parli di ricette ed un sito che invece parla di gaming online ti linka usando un'ancora (parola linkata) completamente fuorviante per l'utente, Google potrebbe individuarlo e penalizzarti.
⚡️ Consiglio: Sul web i link sono la cosa più importante, usali e ricevili con parsimonia!
Unnatural outbound links (link innaturali in uscita dal tuo sito)
Anche il tema link in uscita è molto importante, soprattutto se lavori con le affiliazioni ed utilizzi link dai quali percepisci un guadagno.
Google non è contrario alla monetizzazione tramite affiliazione, tuttavia vuole che la cosa sia chiara e non nascosta!
Per cui il mio consiglio è quello di utilizzare un plugin che ti consenta di creare una struttura a link ben definita, tipo:
tuosito/vai/link_in_uscita
Poi impostare tutti i link di questo tipo come “sponsored” con relazione “nofollow” e redirect verso il sito affiliato. Per stare ancora più sicuro ti consiglio di inserire una regola nel robots.txt ed escludere dall'indicizzazione tutti i link di tipo “*/vai/*” con la regola:
Disallow: /vai/
In questo modo non corri alcun rischio perché stai dichiarando che il link è sponsorizzato e che “non deve essere seguito” (nofollow + disallow) da Google per trasmettere la tua “popolarità” al sito target.
Se invece inserisci link naturali ossia link a risorse che effettivamente portano valore all'articolo allora non serve creare la struttura appena descritta ed il link può essere di tipo standard.
Fai molta attenzione, invece, con i link di tipo “dofollow” a pagamento verso website di clienti, questi sono molto pericolosi soprattutto se il sito target non è in linea con i tuoi contenuti.
In tal senso dai uno sguardo a questo articolo
Hacked website (sito hackerato)
Qualora Google ritenga che il tuo sito sia stato hackerato allora potrebbe penalizzarlo, in attesa che l'hack venga risolto.
Risolvi il problema, magari facendo un ripristino di un backup e poi invia la segnalazione a Google
Thin or shallow content (contenuti troppo brevi e di bassa qualità)
Come detto ad inizio articolo i contenuti sono la cosa più importante per Google, per cui qualora rilevi dei contenuti troppo brevi o di bassa qualità potrebbe penalizzare il tuo website.
Ma quali sono i contenuti di bassa qualità?
Vengono considerati di bassa qualità i contenuti generati dinamicamente senza logica, i contenuti copiati, i contenuti troppo brevi, i contenuti duplicati ed i contenuti considerati eccessivamente promozionali con moltissimi link affiliati e scarso contenuto, doorway pages ossia pagine fatte solo ed esclusivamente con l'intento di risultare prime su Google e poi reindirizzare ad altre pagine del sito.
Pure spam (Sito di spam)
Google odia lo spam, per cui siti web pieni di testo di riempimento che non porta valore per l'utente sono considerati spam da Google.
Per Google sono pratiche illecite quelle che prevedono un uso eccessivo di banner e contenuti pubblicitari, contenuti nascosti o illeggibili, tecniche javascript per il mascheramento dei contenuti e qualsiasi pratica illecita volta ad ingannare l'utente.
⚡️ Ricorda: per Google l'esperienza utente è la cosa più importante, per cui non ingannarlo!
In tal senso potrebbe rientrare in questa categoria anche un website in cui sono gli utenti stessi a generare contenuto spam (esempio i forum)
Keyword stuffing (uso eccessivo di parole chiave)
Per keyword stuffing si intende un uso eccessivo e ripetuto delle parole chiave in un contenuto, ricorda sempre che devi scrivere i tuoi contenuti per gli utenti e non per il motore di ricerca.
Usare in modo eccessivo una parola chiave non ti porterà alcun beneficio, anzi potrebbe portarti ad una penalizzazione proprio per keyword stuffing.
La scelta delle parole chiave in fase di stesura di un articolo (keyword research) è molto importante, ma va fatta con consapevolezza e professionalità.
Hidden text (contenuto nascosto)
Il contenuto nascosto è una pratica SEO utilizzata nel web 1.0, quando il motore di ricerca era molto meno “intelligente” di oggi.
I webmaster includevano in una pagina del testo e poi lo nascondevano usando le proprietà del css oppure impostando il colore del testo come il colore dello sfondo.
Ora queste pratiche Google le capisce al volo e ti banna subito, per cui evita di utilizzarle e concentrarti sui contenuti di qualità.
Cloaking
Anche il cloacking è una pratica di tipo black hat seo con la quale viene mostrato al motore di ricerca un contenuto diverso rispetto a quello che vede l'utente.
Si può mettere in pratica in moltissimi modi, alcuni anche relativamente semplici, ma qualora Google percepisca che stai cercando di “fregarlo” la penalizzazione partirebbe immediatamente.
Per cui, anche in questo caso, lavora sulla struttura del website e non su pratiche di tipo black hat, magari potresti ottenere risultati nell'immediato, ma ricorda che non funzionano mai nel lungo periodo.
Spammy free-hosts (Hosting gratuiti con spam)
Il tema dell'hosting è molto importante, scegliere un hosting gratuito che fa spam potrebbe penalizzare tutti i website ospitati sull'hosting.
Per cui scegli sempre un hosting di qualità, questi i miei consigli
AMP content mismatch (differenze tra pagine AMP e pagine del sito)
I contenuti AMP (Accelerated mobile Pages) devono coincidere con i contenuti del sito, per cui non cercare di aggirare questo vincolo, potresti subire una penalizzazione sia al sito AMP mobile che alla versione classica.
Queste sono alcune delle motivazioni per cui Google potrebbe penalizzare manualmente il tuo website o una sezione dello stesso, per cui cerca di evitare queste pratiche e concentrati su due cose molto semplici:
- Contenuti del tuo website
- Struttura del tuo website
I contenuti devono essere unici, di qualità e devono sempre essere pensati per l'utente.
Il website deve essere strutturato per consentire all'utente una semplice navigabilità, deve essere veloce e leggibile oltre che ottimizzato per le pratiche SEO corrette e consentite.
Penalizzazioni algoritmiche (filtri algoritmici)
Esiste poi una seconda tipologia di penalizzazione, molto più subdola e complessa, chiamata penalizzazione algoritmica o filtro algoritmico
Ma perché una penalizzazione algoritmica è più difficile da evitare, comprendere e correggere?
La penalizzazione di questo tipo è più complessa di manuale perché non è accompagnata da nessun avviso da parte di Google, nessuna mail, nessun alert, nessun warning.
Semplicemente da un giorno all'altro il traffico del tuo sito subisce una forte riduzione, che in alcuni casi può anche tradursi in un completo azzeramento del traffico ?
Come riconoscere una penalizzazione
Come detto, una penalizzazione manuale è facilmente riconoscibile perché è preceduta da una segnalazione, mentre è molto più complesso riconoscere una penalizzazione di tipo algoritmico proprio perché nessuno ti avverte e ti segnala il problema.
Per cui qualora il tuo website subisca un drastico calo ti consiglio di procedere come segue per appurare che effettivamente abbia subito una penalizzazione.
Individua le pagine con Google Analytics
Come prima cosa non farti prendere dal panico ed accedi a Google Analytics, cerca quindi di capire quali sono le pagine del tuo website che hanno subito un calo di traffico.
Per fare questa analisi utilizza solo il segmento di traffico “Organico”
Individuare pagine e keyword con la search Console
Poi accedi alla Search Console e cerca di capire, oltre alle pagine, quali sono le keyword che hanno subito un calo di traffico o, nella peggiore delle ipotesi, sono state rimosse dall'indice.
Per capirlo fai una analisi di una singola giornata, considerando un giorno in cui il traffico era normale con quello di un giorno con traffico ridotto, esporta le keyword e le pagine e verifica se e quali sono state affette da calo di traffico o rimozione.
Considera che in caso di penalizzazione algoritmica è molto probabile che le keyword vengano rimosse completamente dall'indice per cui capirai subito di essere stato “bannato“.
Se invece le keyword sono sempre le stesse in numero allora il problema potrebbe essere correlato alla stagionalità delle keyword stesse e quindi il calo potrebbe essere assolutamente fisiologico.
Altra possibilità potrebbe essere la correlazione del calo di traffico con un nuovo aggiornamento dell'algoritmo, ti consiglio quindi di verificare se in corrispondenza del calo Google ha fatto un rilascio ufficiale.
Fai una analisi SEO dei competitor
Una volta fatte queste verifiche ti consiglio di continuare con l'analisi per controllare se un competitor possa averti scavalcato in SERP, magari con la pubblicazione di un articolo che ti ha superato per molte delle keyword strategiche per il tuo business.
In tal caso la miglior soluzione per fare una analisi corretta e puntuale è l'utilizzo di strumenti professionali come SEOZoom, SEMRush o ahfref o affidarti ad un bravo SEO Expert.
Usare la ricerca google per verificare l'indicizzazione
Fatte queste analisi ti consiglio di verificare anche l'indicizzazione del tuo sito usando i costrutti elementari del motore stesso, per cui digita nel campo di ricerca una stringa con la seguente sintassi:
site:midominio.it
In questo modo vedrai nei risultati tutte le pagine indicizzate del tuo sito, se i risultati sono pochissimi (3 massimo 4 risultati) allora hai subito una penalizzazione algoritmica per l'intero website ?
In questi casi rimane visibile solo la home page e qualche pagina, che viene mostrata sporadicamente.
Questa è una delle situazioni peggiori che possa capitarti e soltitamente il traffico viene quasi ridotto a zero.
site:midominio.it/pagina
Con questa sintassi potrai verificare l'indicizzazione di una specifica pagina, da utilizzarsi nel caso in cui sia stata una sola pagina ad aver subito una penalizzazione e se ne voglia monitorare l'andamento.
site:midominio.it "keyword"
Con questa sintassi puoi verificare se una specifica keyword è indicizzata per il dominio, nei risultati di ricerca in prima posizione verrà mostrata la pagina migliore per la keyword digitata.
Usa questa query per fare verifiche mirate in caso di penalizzazioni per specifiche keyword
Come comportarsi e come uscirne
Ora che hai capito cosa sono le penalizzazioni e come individuare se il tuo website ne ha subita una, la domanda da porsi è la seguente:
Come uscire da una penalizzazione?
La risposta non è semplicissima proprio perché le casistiche sono molte e tutte di differente complessità.
Nel caso di penalizzazioni manuali la risposta è nella segnalazione stessa, per cui cerca di fare ciò che Google ti suggerisce e potrai uscirne indenne.
Se invece hai capito di essere stato colpito da una penalizzazione algoritmica la risposta potrebbe essere più complessa proprio perché devi cercare di capire quali azioni hai fatto che potrebbero aver fatto scattare il filtro.
Per cui in questo caso cerca di riflettere su quali modifiche hai apportato al website nei giorni precedenti il calo (fino a 30 giorni prima) e cerca di capire se hai fatto qualche azione che possa ricadere in una delle casistiche che ti ho elencato sopra.
Hai fatto una modifica al tema del website? Hai spinto troppo con la link building? Hai scritto articoli troppo farciti di keyword e poco orientati all'utente? Come gestisci le categorie ed i tag del tuo website?
Insomma, comincia a farti domande di questo tipo e cerca di capire quale azione potrebbe aver fatto scattare il filtro che ha causato la drastica riduzione di traffico verso il tuo sito.
Una volta compresa la causa cerca di porvi rimedio, per cui se hai scritto articoli troppo spammosi cerca di rimediare correggendoli, se hai fatto un errato utilizzo di tag e categorie generando contenuti duplicati cerca di rivederne la struttura, se hai notato che ci sono troppi link tossici (da siti tossici sconosciuti) mettili in disavow tramite l'apposita funzoinalità.
Se invece non riesci a capire quale possa essere il problema rivolgiti ad un seo expert e cerca di farti dare una mano, se non hai messo in atto pratiche illegali dovresti riuscire a trovare la soluzione, se invece hai fatto pratiche di black hat seo … questo articolo non è per te ?
Ora vedremo insieme un esempio concreto di un website che gestisco che è stato colpito da una penalizzazione algoritmica Google dopo la migrazione ad un nuovo tema e la ristrutturazione di categorie e tag.
Case Study: un esempio concreto di Penalizzazione Google
Il sito in questione aveva un buon traffico medio organico che si aggirava intorno ai 150/200 accessi univoci giornalieri e la crescita era costante e regolare.
I primi di Giugno abbiamo deciso di effettuare un restyling completo del website, per cui abbiamo messo in atto le seguenti modifiche:
- migrazione da hosting condiviso a VPN dedicata (per migliorarne le performance in termini di reattività del website)
- installazione e configurazione del nuovo tema
- ristrutturazione delle categorie e dei tag
Il 25 Giugno, dopo molti test e verifiche, il nuovo layout e la nuova struttura sono stati rilasciati e messi in linea.
Un improvvisa crescita
Inizialmente il sito ha avuto un boost eccessivo, siamo passati dai 150/200 accessi univoci a picchi di 305 accessi registrati il 5 Luglio, “wow” ci siamo detti, “le modifiche stanno funzionando!”
L'iniziale euforia ha presto lasciato spazio alla tristezza ed allo sconforto perché il traffico è letteralmente crollato il 19 Luglio in modo improvviso e repentino, passando ad appena 8 accessi univoci giornalieri.
Come si vede dal grafico il traffico è crollato, stesso discorso andando a verifica l'indicizzazione con le query sul motore di ricerca
Ho omesso il nome del dominio, ma la serp non dava alcun risultato.
La penalizzazione (filtro algoritmico)
Tutti questi segnali, oltre al fatto che nella search console non c'erano messaggi ed il website non aveva più nessuna pagina e nessuna keyword indicizzata mi hanno fatto propendere per il filtro algoritmico applicato all'intero sito.
Era rimasta indicizzata solo la home page e qualche pagina che, sporadicamente, cambiava e compariva in serp per keyword a bassissimo volume.
Insomma, il website non era più visibile su Google. Semplice!
L'individuazione delle cause
Facciamo partire il timer, la data di riduzione del traffico era il 19 Luglio 2021, nei giorni seguenti abbiamo messo in atto una serie di azioni e modifiche cha hanno portato il website a tornare visibile ed indicizzato dopo circa 3 mesi e mezzo ovvero il 31 Ottobre 2021.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di cercare di capire le cause del ban, perchè Google ci aveva penalizzato?
Ovviamente la risposta era nella migrazione, ma le cose fatte durante la switch erano molte ed anche complesse, per cui quali di queste aveva maggiormente influito e causato l'applicazione del filtro?
Una risposta definitiva non potrò averla mai, tuttavia ritengo che la modifica che maggiormente abbia influito sia stata la ristrutturazione delle categorie e dei tag, in modo da creare (involontariamente) contenuto duplicato.
L'errore imperdonabile è stato l'aver assegnato ad ogni articolo quasi sempre le stesse categorie e gli stessi tag, per cui digitando le url:
ww.sito.it/categoria/pippo
e la url
ww.sito.it/categoria/pluto
i risultati erano praticamente identici perché gli stessi articoli che stavano nella categoria pippo stavano anche nella categoria pluto generando di fatto contenuto duplicato.
Stesso errore è stato commesso con i tag, i quali peraltro erano troppo “keyword friendly” per cui andavano a produrre un eccesso di keyword nella pagina, rendendo applicabile anche il filtro per keyword stuffing.
Era quindi necessario procedere per risolvere questi problemi e mettere in sicurezza il website, in attesa che poi google sbloccasse il filtro.
Forse non lo sai ma lo sblocco avviene in automatico, cioè quando Google ritiene che il problema che aveva attivato il filtro non sia più presente, per cui è fondamentale individuare la causa, correggerla ed attendere con molta pazienza.
Le azioni messe in atto per uscirne
Per quanto riguarda categorie e tag la strategia messa in atto è stata la seguente.
Ho momentaneamente messo in “noindex” sia le categorie che i tag, usando il plugin Yoast SEO.
Ho creato una regola sul file robots.txt per mettere in disallow sia le categorie che i tag
Disallow: /mio-tag Disallow: /mia-categoria
Ho rivisto la struttura dei permalink per le categorie e per i tag, in precedenza era del tipo
ww.sito.it/mia-categoria ww.sito.it/mio-tag
ho modificato la url nel seguente modo
ww.sito.it/categoria/mia-categoria ww.sito.it/tag/mio-tag
In questo modo le url nuove sono tutte strutturare in modo da contenere il prefisso “categoria” o “tag“, il che mi permette di controllarne meglio le regole di indicizzazione.
Ho ridotto le categorie a massimo dieci, eliminando quelle in eccesso e creando delle regole di rewrite usando il plugin “redirection”
Queste le regole per le categorie lasciate, ma con una url differente:
Queste invece le regole di rewrite (di tipo regex) per le categorie eliminate, reindirizzate tutte alla sezione blog:
Ho ristrutturato gli articoli per far si che l'applicazione delle categorie all'articolo fosse “disgiunta” ossia che un articolo non possa avere più di una categoria ed evitare cosi il contenuto duplicato.
Ho rivisto la struttura delle url anche per gli articoli, in precedenza era del tipo :
ww.sito.it/mia-categoria/mio-articolo
la nuova url invece è stata impostata in questo modo
ww.sito.it/blog/mio-articolo
Questo sempre per evitare che ci sia un eccessivo uso delle categorie anche nella url, anche in questo caso la regola di rewrite creata era del tipo regex.
Terminata la ristrutturazione delle url, delle categorie e dei tag ho lanciato la scansione del website con Screaming Frog per individuare link morti o errati e correggerli uno ad uno.
Questo avviene quando si fa una ristrutturazione delle url cosi pesante, i link interni inseriti negli articoli e nelle pagine risultano tutti rotti (broken link) e quindi è buona norma andarli a modificare uno ad uno e renderli nuovamente funzionanti (senza redirect)
Le tempistiche
una volta fatta la ristrutturazione e l'ottimizzazione abbiamo iniziato a contare i giorni e le ore per cercare di vedere se e quando il website sarebbe tornato a “respirare”.
Il ritorno alla normalità, cosi come il ban, è stato immediato e repentino oltre che inaspettato e gradito, siamo cosi passati in soli due giorni da 8 accessi a circa 205 accessi organici di lunedi 1 Novembre 2021 ?
Il tutto a distanza di tre mesi e mezzo scarsi (19 Luglio – 1 Novembre)
Stesso discorso analizzando i risultato con SEOZoom
Ora non rimane che monitorare i risultati e verificare che l'indicizzazione non subisca più scossoni o penalizzazioni.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto insieme come capire le cause di un drastico calo di traffico nella ricerca organica ed individuare azioni e comportati per uscirne indenni da una penalizzazione Google!
Abbiamo visto cosa sono le penalizzazioni Google e quali tipologie di penalizzazioni esistono.
Nel post oltre a parlare della “teoria” ossia di cosa sono e come cercare di prevenire una penalizzazione abbiamo visto un caso concreto (case study) relativo ad un website che gestisco e che è stato colpito da una penalizzazione, le azioni intraprese per comprenderne le cause e la strategia adottata per uscirne oltre le tempistiche per il ritorno alla normalità.
Che te ne pare dell'articolo? Hai mai avuto una penalizzazione? Come ti sei comportato? Parliamone insieme nei commenti!