Cosa è l'arte? In questo articolo cercherò di rispondere a questa domanda (esistenziale) prendendo idee e spunti dalle definizioni date da altri artisti.
Questa è una di quelle domande che prima o poi ogni individuo si pone; è una domanda dal carattere fortemente filosofico perché è un pò come chiedersi “cosa è la vita?” o “perché esistiamo?“.
I contenuti dell'articolo
Alcune definizioni di Arte
Una domanda che amo definire a “risposta aperta” perchè la risposta è spesso soggettiva, intima, personale e mai univoca, che spesso attinge la sua energia vitale dalla filosofia.
Vagando nel web, chiedendo ad artisti, leggendo, ho potuto riscontrare quanto appena detto.
Tuttavia una sintesi, un “riassunto” di risposte a tale quesito possiamo anche farlo, cerchiamo quindi di fare un'opera sintetica di ricostruzione delle risposte date alla domanda “cosa è l'arte“, dopodiché cercheremo di definirne una nostra, personale, soggettiva.
- Tolstoj, Lev (Autore)
Decisamente la risposta migliore che ho trovato e che a mio avviso è quanto di più aperto e tecnicamente perfetto è:
Prima definizione
“L'arte è tutto ciò che gli esseri umani definiscono arte!”
Eccezionale, stupefacente!
Nella sua semplicità e, a prima vista, banalità racchiude il senso vero della risposta. In tale definizione possiamo trovare due chiavi di lettura diverse.
La prima riguarda il fatto che l'arte altro non è che la visione, la sensazione, la percezione che gli individui hanno di arte; per cui nel momento in cui si prova a definirla, ad etichettarla si arriva sempre ad una banalizzazione e semplificazione del termine stesso, meglio quindi non formulare definizioni.
La seconda lettura riguarda l'atemporalità del concetto di arte ovvero arte è ciò che in un determinato periodo, contesto storico, culturale e scientifico viene definito arte dalla società stessa.
Non importa se poi, in epoche successive, tale opera venga svalutata, svilita, sminuita; ciò che conta è il giudizio dato nel periodo appena successivo all'opera o comunque in un arco di tempo caratterizzato da una visione comune della società.
Un'altra definizione, tratta da wikipedia, che ho trovato navigando sul web è la seguente:
Seconda definizione
“L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che, poggiando su accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza, porta a forme creative di espressione estetica.”
Questa definizione è decisamente impeccabile, direi perfetta, in quanto comprende un pò tutte le attività umane classificabili con il termine “arte”.
Nonostante ciò appare troppo “fredda”, “tecnica”, “perfetta” e perciò in contrasto con la prima definizione data di arte.
Sembra quasi non tener conto dell'aspetto emotivo, passionale, intimo che spesso è legato all'arte. La sua perfezione e il suo tecnicismo sembrano quasi non rendere giustizia al vero significato che si dà all'arte.
Terza definizione
Sempre su wikipedia ho poi trovato una definizione più moderna del termine arte, data da Carlo Sarno, che è la seguente:
“L'arte è una attività-olistica costituita da una attività-teorica fondata sull'intuizione che determina una attività-pratica in cui il valore dell'opera realizzata risulta individuato dal suo significato etico, estetico e spirituale “.
Questa definizione sembra essere più generalizzata e più legata al concetto reale di arte in quanto definisce tre diversi ambiti/attività correlati all'arte.
A) L'attività teorica fondata sull'intuizione ovvero il processo creativo iniziale, il “pensare” l'opera stessa.
B) L'attività-pratica di realizzazione dell'opera stessa.
C) Il giudizio dato dagli individui all'opera appena realizzata analizzandone il significato etico, estetico e spirituale.
Queste tre attività non possono essere scisse nel definire l'arte, ecco perchè viene definita come “attività-olistica” ovvero attività nella cui interezza è racchiuso il significato dell'attività stessa (l'arte) e il cui significato non può essere dedotto dall'analisi delle tre componenti singolarmente.
Probabilmente quest'ultima definizione vede nel termine “olismo“, quindi nella complessità del sistema “arte”, il punto di forza della definizione stessa.
Ed i pensatori?
Cerchiamo a questo punto di vedere solo cosa ne pensavano, in tema di arte, altri eminenti personaggi e alla fine cerchiamo di dare una nostra definizione d'arte.
Per Platone l'arte altro non era che la realizzazione dell'artigiano di una copia di un oggetto che a sua volta era una copia dell'oggetto visibile solo al filosofo ovvero l'idea dell'oggetto stesso.
In antitesi a Platone, per cui l'arte è copia di una copia, per Aristotele l'arte ricrea le cose secondo una nuova dimensione, “Alcune cose che la natura non sa fare l'arte le fa, altre invece le imita“.
Per Benedetto Croce, invece, l'opera d'arte è come una sorta di “intuizione lirica” che accade nella mente e deve essere ben distinta dalla traduzione e realizzazione materiale.
Kant ritiene che ciò che contraddistingue l'arte è una serie di proprietà percettibili e formali individuate da particolari facoltà mentali umane, quali il gusto e l'estetica, che generano il piacere.
Insomma, ogni pensatore da Platone a Kant ha espresso un suo giudizio, ha fornito una sua definizione del termine arte e di opera d'arte, il che sta ad indicare che tale termine, da sempre, ha suscitato passione, interesse ed è indissolubilmente legato all'individuo ed alla sua percezione della realtà.
Avevo promesso una mia definizione di arte, un mio pensiero, una mia riflessione in proposito per cui detto-fatto…
Il mio pensiero sull'arte
Come già analizzato tutte le definizioni, i pensieri, le teorie appena citate, sono più o meno condivisibli, le sentiamo più o meno nostre e più o meno vicine al nostro “sentire” l'arte, all'idea di arte che abbiamo dentro di noi e che, sulla base della nostra sensibilità e spiritualità, ci spinge a “percepire” l'arte, a sentirla dentro di noi, viva, emozionale.
Ogni individuo ha dentro di sè il concetto di arte, più o meno vivo, più o meno formato e ciò è parte integrante della coscienza umana, al pari della percezione del sè, del vissuto, dell'io.
Così è sempre stato, da sempre l'uomo ha avuto una sensibilità artistica, una capacità creativa, realizzativa, intuitiva che l'hanno poi spinto ad evolversi, a crescere e migliorare, a lasciare tracce indelebili di sè e del suo operato, della sua grandezza.
Tutto ciò altro non è che “capacità comunicativa” dell'individuo per cui ritengo che…arte sia comunicazione, l'espressione del sè e del proprio io, il mettere a nudo la nostra anima, l'esprimere al massimo le nostre potenzialità gridando con forza le nostre convinzioni, arte è la traccia che l'individuo lascia della sua esistenza per comunicare alle generazioni future, per imprimere in eterno la sua voce interiore.
Potremmo poi discutere su quale e cosa è “l'opera d'arte“, il capolavoro, quale è la differenza tra un'artista alla “Leonardo” o “Picasso” e un artista che non ha tale nome.
In questo caso, però, non stiamo definendo cosa è l'arte bensì stiamo cercando di definire dei canoni di valutazione dell'opera d'arte, entriamo quindi nell'ambito dell'estetica, della valutazione dell'opera stessa.
Ripartendo dalla nostra definizione di arte, che altro non è che comunicazione, l'opera d'arte per eccellenza è quella che, in sè, definisce nuovi standard, nuove regole comunicative.
Con tali opere ed attraverso esse l'artista, per riuscire a pieno nella sua opera comunicativa, rompe con il passato, scardina regole, crea nuove forme, analizza nuovi orizzonti, vede oltre, al di là delle comuni regole creative e comunicative, plasma un suo stile, una sua forma e definisce nuovi canoni artistici esso stesso con la sua opera.
In una parola “rompe con il passato e definisce nuove regole comunicative“.
Testi per approfondire
Se vuoi approfondire l'argomento, ti consiglio questi libri, semplici e diretti
- Berta, Luca (Autore)
- Editore: Laterza
- Autore: Mauro Covacich
- Collana: Economica Laterza
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2013
- Bonami, Francesco (Autore)
Conclusioni
In questo articolo ho cercato di rispondere alla domanda questa domanda (esistenziale) “Cos'è l'arte?” Ho preso spunti ed idee dalle definizioni date da altri artisti cercando di riportarle in un unico articolo.
Che te ne pare delle definizioni date? Hai una “tua” definizione di arte?
33 commenti
Partiamo dal contrario, come si fa nella progettazione per competenze:
“Quali paradigmi deve possedere un opera per essere definita “d’arte”?”
È una domanda stimolante perché ci costringe a trovare dei punti fissi a fronte di un contesto apparentemente indefinibile.
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l’arte è quel suono, quella melodia, quell’immagine che d’improvviso senti o vedi e che ti trascina in una emozione infinita, ti attrae e ti cattura e ti porta fuori dalla realtà.
Grazie mille Leonardo
Tema che ho affrontato tante volte nella mia vita e sono arrivato ad una conclusione che parte da Benedetto Croce ma che finisce in un modo personale: l’arte è una intuizione lirica realizzata ed espressa a pari livello. Solo così può arrivare al cuore e alla mente. Buona giornata
Grazie mille Dino per la tua interessante riflessione
sta dicendo a me???Ma io l’ho ringraziata di aver scritto ques’articolo perchè mi è stato molto ma moltissimo d’aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Il mio secondo messaggio non era per offenderla era solo una piccola battutina ma mi sa che lei ha frainteso!!?? Comunque io ‘ho ringraziata mi è stato tanto ma tanto d’aiuto!!!!Non era un modo per offenderla,mi scusi tanto se io l’abbia offesa,ma non era affatto mia intenzione!!!! Io cmq sono una ragazzina della prima media!!!
Non ci siamo capiti, succede su internet.
Felice di averti aiutato!
Un abbraccio
Inoltre,mentre leggevo pensavo che colui che scrivesse fosse un ragazzino,invece NO,è un adulto!!!!!!!!
Se ritiene l’articolo infantile per quale motivo spreca del tempo a commentarlo?
Comunque grazie lo stesso
Questo articolo mi ha molto ispirato a fare un tema sull’arte,inoltre a me non piaceva per niente l’arte,(come materia e teoria,ma non come disegno)invece adesso mi sta cominciando a piacere l’Arte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Grazie mille Alessandro,mi sei stato molto d’aiuto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un’opera d’arte è come un rintocco di campana. Vi raggiunge in un momento preciso, anche se parte da lontano, dal battito del bronzo contro il bronzo (da un momento della vita dell’artista, dai suoi desideri, dalle sue inquietudini…) un battito che vola per l’aria (per il tempo attuale, ma anche attraverso il passato e verso il tempo futuro) e – arrivando a noi – diventa uno stimolo, un innesco. Può farvi piacere, può irritarvi, può suscitare una domanda o una risposta. Può diventare come l’incontro con una persona, che potrà accompagnarvi per un tratto di strada. Forse, per sempre.
Grazie Giancarlo!
Vorrei lasciare un modesto contributo a questa interessante discussione nella quale mi sono imbattutto quasi per caso. Ho sempre trovato estremamente esaltante e salutare l’indefinibilità di concetti come arte e opera d’arte. Grazie al cielo – dico io – esiste ancora qualcosa d’inafferrabile, eppure così presente, che non possiamo ricondurre ad una ratio legis solo per potersi illudere di capire la realtà! Da architetto amo spesso ricordare “l’espace indicible” di Le Corbusier come quintessenza dell’architettura. Che stia proprio in quell’indicibile il sublime che chiamiamo arte?
Non crucciamoci perciò se non ci troviamo d’accordo: in fondo, ma proprio in fondo, l’arte (e l’uomo) è ancora mistero!
Grazie mille
L’arte ha smesso di esistere quando ha perso la capacità di denunciare. Ora gli artisti raccontano sogni e non attualità. L’arte ERA rinascimento…
Caro Alessandro, vorrei ancora dire due considerazioni sull’Arte, in quando, praticandola ogni giorno nella pittura e scultura ed anche nell’insegnamento. Cosa si intende per Arte: è una domanda sulla quale fiumi di parole, di scritti, di pensieri, di note poetiche e filosofiche, hanno interrogato una quantità di persone in tutte le epoche: da Platone a Socrate, da Goethe a Hegel, da Spinoza a Kant,, a Croce e un’ infinità d’altri. Pregni di ogni interpretazioni, suggestioni al tentativo di dare delle risposte compiute e oneste che potrebbero far luce alla complessa domanda ad ogni momento storico, rivelatosi necessario per capire la profondità dell’animo umano. Non vi sono verità assolute, ad ognuno filosofo o storiche che sia hanno rivelato concetti diversi, o forse verità diverse e complessi interrogativi. Rivelazioni, definizioni e valutazioni ad uno sguardo al grande mistero. Questo grande mistero dentro al quale uomini di tutte le epoche nelle più forme primitive e contenuti diversi, hanno avuto inconsapevolmente spinte atte ad esprimere con elementi disparati, interrogativi ispirati dalla realtà, dall’immaginazione, volontà di capire, volontà di raccontare, di scoprire, di ricercare, di raccogliere, mettendo insieme linguaggi, in forme, in spazi estetici quelle sensazioni, quelle percezioni, quelle avvisaglie, intuite dalla natura, da pensieri conseguiti da effetti preesistenti ed innovazioni. ed avanguardie, comunque legati alla storicità. Un abbraccio dentro a se stessi nell’intera umanità e fuori da essa. Un andare e rivieni in presupposti alla ricerca di sa quale motivo che unisce l’arte di tutti i tempi. L’uomo coinvolto nella creatività cioè l’artista quasi inconsapevole del gioco e nella domanda. Una spinta propulsiva ed una volontà di produrre per immagini e suoni o scritti ciò che il mondo lo pervade. Quella sensibilità, percependo. ricreando effetti che sgorgano, zampillano e scaturiscono dal profondo siano essi natura o dall’uomo stesso nel suo complicato ed articolato vivere insieme. Quel cogliere osservazioni ed interpretazioni, di istanze ispirate in diversi momenti storici, culturali e politici e religiosi.
Diverse sono state le cognizioni che hanno determinato correnti di pensiero, aspetti filosofici ed estetismi formali.
Giochi si è detto. Quei giochi realizzati con tutte le facoltà soggettive: dalla sensibilità, dal pensiero,
dai sentimenti, dalla fantasia, alle intuizioni, alla attività pratica e tecnica, sono la somma di infiniti elementi che compongono l’aspetto estetico, ed è il momento in cui lo spirito ritrova la sua completezza. Non e forse la totale comprensione dell’Arte, ma un tentativo di scoprire e di riconoscere la propria infinità, aperta idealità ed eticità di intenti nello svolgere in qualunque momento il sentire d’Arte
Ancora grazie Gilberto
La domanda sembra davvero difficile e le risposte date documentano le difficoltà in cui da sempre l’uomo si dibatte per fornirle una risposta che possa avere un valore universale. In realtà, secondo me, la risposta è molto più semplice di quanto si cerchi di rappresentare, cimentandosi in costruzioni colte e in intellettualismi articolati: un’opera d’arte è quella che riesce a comunicare emozioni, che riesce ad interagire con chi la osserva che, mentre cerca di interpretarne il senso, scopre di conoscere qualcosa in più di se stesso, proprio in virtù dello scambio che riesce a trarre da ciò che osserva. Un artista è tanto più grande, quanto più riesce a far “crescere” nella conoscenza di se stessi chi ne osserva le opere. Poi ci sono naturalmente le abilità tecniche e innovative, ma questa è un’altra storia.
L’arte e’ la rivelazione
secondo le umane pissibilita’
Grazie Michele
L’artista, nelle sue visioni nelle sue intuizioni e percezioni interpreta il mondo che lo circonda sia essa natura o persone, o l’universo dello spirito. Ha spesso una inconsapevole ma efficace missione: quella di dare agli occhi degli uomini sembianze diverse delle cose. La natura non è arte per cui il copiarla non serve a nulla, è solo interpretarla e quando è interpretata non è più natura è arte.
Gilberto Carpo pittore
Grazie Gilberto,
Molto interessante il tuo punto di vista !
Grazie Lamberto per la tua interessante riflessione
Molto interessante e stimolante. Mia Nipote Bianca, commentando la preparazione per un compito in classe di arte, ieri mi ha chiesto: cos’è l’arte? Mi sono reso conto che è una domanda difficile perché non sono riuscito a trovare una risposta semplice. Così le ho chiesto un po’ di tempo per riflettere e oggi le ho proposto la seguente definizione :
L’arte è l’espressione di idee e sentimenti con segni interpretabili dal cervello attraverso le percezioni sensoriali.
Le ho chiesto di sottoporre ad analisi critica questa definizione. Le ho segnalato che se la definizione è valida allora l’arte: è comunicazione tra due o più soggetti, veicola un messaggio razionale e/o emozionale, viene espressa con qualunque mezzo percepibile dal cervello attraverso uno o più sensi. Sono curioso di ricevere il feedback! Un cordiale saluto. Lamberto Baccioni
hai ragione e chiedo scusa.
Avendo passato tutta la vita a dedicarmi a qualcosa che la gente sa neanche cos’è (nemmeno gli addetti ai lavori) a volte scoppio.
Scusa.
Buonasera Dr. Wallace Lee,
grazie per i suoi garbati ed educati interventi.
Li ho volutamente approvati per mostrare che qui, l’ignorante ed imbecille, certo non sono io.
Potrò non sapere cosa è l’arte, ma certo conosco le buone maniere.
PS: Ulteriori interventi sgrammaticati ed offensivi non verrano pubblicati.
che ignoranza assoluta.
L’arte è linguaggio irrazionale. Essa trasmette contenuti irrazionali quali rabbia, paura, commozione, gioia, rabbia. Si distingue dal lunguaggio logico per il suo contenuto irrazionale, altrimenti sarebbe linguaggio comune e non arte.
Perfino le parolacce possono essere arte, infatti (imprecare a denti stretti trasmette rabbia, con tono smorto tristezza, eccetera).
E così si spiega anche l’arte naturale (‘Ogni gatto è un capolavoro’ – Leonardo da Vinci) in quanto certi paesaggi, animali, eccetera possiedono bellezze intrinseche e universali che nulla hanno a che fare con un messaggio logico, eppure sono universamente percepiti come capolavori (i cuccioli trasmettano tenerezza, i serpenti paura o ribrezzo, ecc)
Questa è la definizione scientifica di arte, e tutto questo articolo è la dimostrazione della situazione disastrosa in cui verte l’arte italiana, piena di coltissimi imbecilli che sanno tutto e non hanno capito nulla
che ignorante che sei.
L’arte è un linguaggio irrazionale.
Esso si distingue dal linguaggio logico in quanto trasmette stati d’animo, bellezza, bruttezza, paura, speranza, pulsioni, visioni facendole provare direttamente al ricevente.
Perfino le parolacce possono essere arte, in quanto possono trasmettere stati d’animo molto diversi a seconda di come la persona impreca (a denti stretti-rabbia, con tono spento: tristezza, eccetera).
Ciò spiega anche l’arte ‘naturale’: cani e gatti possiedono una bellezza intrinseca e universale (come diceva Leopardi, ‘ogni gatto è un capolavoro’) e certi peasaggi sono arte a tutti gli effetti, anche se non li ha fatti nessuno e sono appunto ‘arte naturale’
per il resto, questo articolo esprime tutta l’ignoranza della cultura italiana, che tanto sa e nulla ha capito.
L’arte è la volontà dell’uomo di esprimere ciò che sente ma non conosce.
L arte in realtàNon esiste.È solo promossa e messa in scena dagli imbecilli per guadagnarci sopra. Praticamente anche se io disegno una merda può essere definita arte.
Ciao fray
Sei proprio sicuro di quello che dici?