Ed eccoci qua, finalmente onLine.
Mi son detto “ce l'abbiamo fatta!”, il Blog o meglio il (d)Blog pensando.it è attivo e in linea.
Però, come sempre accade in questi casi, il panico ha invaso il mio animo.
Sono in linea, posso iniziare questa avventura, iniziare a postare riflessioni, pensieri, commenti, articoli ma…da dove cominciare? con quale articolo dare il la a questa raccolta?
Mi sento come i bambini quando a Natale ricevono decine di regali e, sopraffatti dalla contentezza, non sanno da quale pacco iniziare. Quale scartare per primo? Quale sarà il regalo più bello? Ma soprattutto quanto durerà questa euforia? Rimarrò deluso?
E cosi ho deciso di cominciare proprio da questo, partire dalla fine, raccontare quello che si prova in questi casi e la bellezza dell'aspettativa.
Un pò come descritto da Leopardi nel “Sabato del Villaggio”…la felicità risiede nell'attesa, aspettare il giorno di festa è assai più bello e ricco di aspettative del giorno stesso, che spesso delude!
Per il poeta il sabato prelude al giorno festivo, segna la vigilia della domenica, simboleggia l'attesa di qualcosa di più grato e propizio, in questo modo ribadisce il concetto della non esistenza della felicità: il piacere è nell'attesa, poi delusa, della gioia.
In questo caso, però, spero e mi auguro che la “Domenica del villaggio” ripaghi nella sostanza quelle che sono state le aspettative del (d)Blog, nel nome stesso assegnatogli : pensando.it, nell'impegno profuso nella stesura e realizzazione del progetto.
Per cui non mi resta che fare gli auguri a questo book di pensieri, un in bocca al lupo di cuore, a tutti noi che vi abbiamo partecipato e che vi parteciperemo in futuro, nella stesura di idee, emozioni, articoli…
Tanti auguri, pensando.it
Il Sabato del Villaggio
La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al di' di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai di' della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piu' bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giu' da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al di' del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
G.Leopardi, 1829
In relazione al tema trattato, il sabato del villaggio e il dì di festa, interessante è la manifestazione che si terrà nella città di Crema, un festival della filosofia dal titolo “Ricordati di santificare le feste II“, ovviamente il tema principale sarà il giorno di festa e il rapporto tra esso e l'individuo nella società contemporanea.
3 commenti
bel blog
ma cosa intenti troy…..????? Ti sei capito solo tu!
c***o METTETE COMMENTIIIIIIIIIIIII